Casa per me, un tempo, significava le mura del posto dove abitavo. Poi la vita, le circostanze bizzarre, hanno modificato completamente la mia concezione.
Casa è diventata “le persone” che mi fan sentire a casa, così che- proteggendomi inconsapevolmente- nonostante le operazioni, le terapie, le vicissitudini…io potessi sempre sentirmi a casa, pur non essendoci per niente.
Ma la morte di papà ha fatto crollare un muro portante della mia casa onirica, mentale…e allora noi 4 (io, il mio amore e i nostri due bimbi) ci siamo ritrovati in giro per Savona, città natale di papà e in via Destefanis ho scattato una foto, al luogo dov’è nato mio fratello.
Così, ho ritrovato un pezzo di “casa” come la intendo io, a 800km dalla mia città.
Una ricarica unica, a pochi giorni dal giro di boa, i controlli semestrali post cancro…
E voi? Dove vi sentite davvero a casa?
Buon pomeriggio, ovunque voi siate