Avete presente quei tipi piagnucolanti, sempre pronti a piangersi addosso e pieni di rabbia verso chiunque, salvo poi negare tutto quando gli viene fatto notare che esagerano un po’.
Quelli che gli manca sempre qualcosa per esser felici e se la ottengono…beh non è mai abbastanza!
Ho almeno un amico (il maschile è fuorviante, eh) che appartiene alla triste categoria del “nessuno mi aiuta, nemmeno io”. E beh a loro vorrei a volte dire che dovrebbero provare lo splendido potere liberatorio di una risata. Prendetevi un po’ in giro, non state sempre a puntare il dito e ridete, ché altrimenti si potrebbe correre il rischio di prendervi sul serio e diventereste pesanti al punto che il mondo potrebbe non reggervi. Insomma si crea questo atroce paradosso per cui chi sta male sul serio ride e si gode la vita e chi invece sta bene si lamenta sempre di qualcosa nella assurda convinzione.che capitino tutte a lui.
E stop. Ho esaurito la scorta di rabbia repressa giornaliera. E voi? Ridete quanto dovreste?
Per me ridere equivale a scrivere due punti e la parentesi tonda chiusa in un commento, e non lo faccio nemmeno sempre.
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Virtuale non è sempre reale…e allargare la parentesi delle nostre labbra in un sorriso è molto più gratificante 😉
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Indubbiamente.
Per farlo, però, bisogna avere delle motivazioni che, in alcuni casi, richiedono stimoli fortissimi e che vanno oltre la semplice “serenità del momento”.
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Hai ragione, la serenità è uno stato interiore niente affatto momentaneo, supera ogni contingenza
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Ci provo! Grazie 🙂
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😘
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