Stamattina dovevo andare in ospedale, non per me stavolta ma per accompagnare mia madre che deve operare gli occhi. Come ogni volta in cui devo far qualcosa che non vorrei, ho scelto di vestirmi di fiori dalla testa ai piedi per portare positività prima a me stessa
Poi, e lo vedete nella seconda foto, mi sono imbattuta nel muro del padiglione di senologia oncologica (strano destino, i prelievi mia madre li doveva fare lì) e puf eccole lì tutte le frasi dei parenti di NOI pazienti oncologici.
Non ho mai pensato troppo a come ci si senta dall’altra parte, a quanto sia difficile stare senza chi ami e saperlo in terapie sfiancanti e sottoposto a cure che ti cambiano completamente dentro e fuori. Non ho mai pensato troppo al dolore di chi vorrebbe solo aiutare ma non sa come farlo. E così ho pianto. Proprio così. Davanti a tutto quel dolore di amici, mariti e figli che si rivolgevano a madri che come me curavano un cancro al seno ho provato quella che si chiama empatia, era troppo vicina a me per non avvertirlo e ho pianto. Mi è venuta in mente quella stupenda frase di Filone d’Alessandria: “sii gentile sempre con chi incontri perché ogni persona sta conducendo la sua personale battaglia contro qualcosa”. Buona vita fiorita e gentile a tutti
Bentornata…e grazie per aver raccontato anche “l’altra parte” ❤
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